Non si puo aver tutto e contemporaneamente. Ci ho messo un bel po' per scoprire questa realtà, per tanti, così palese. Per me non lo era perché sia l'ottimismo che ci pervade in certe fase della vita, sia quel desiderio di onnipotenza, quel superuomo, come direbbe Nietzsche, è un inquilino assai loquace delle nostre nota, dei nostri piani, del nostro ego. Ma arriva il momento in cui bisogna far i conti con la realtà, con la convivenza sociale, con gli ostacoli geografici, umani, mentali, ... Ed è lì che ci rendiamo conto che frequentemente le nostre "corse" verso la perfezione verso la continua ottimazione dei nostri obbiettivi possono condurci verso tutto un altro destino. Ed è lì, ancora, che tutto lo sforzo per essere felici può condurci, insieme ad un'intera generazione, a comporre la fila degli infelici.
E questo vale per tutti i campi della ricerca della perfezione: il sesso, il potere, la vita interiore,... I più potenti componenti della nostra ricerca della perfezione. Tranne gli infantili ed i narcisisti, chi non ha mai cercato la performance perfetta con suo partner, a letto, in macchina, per strada, tra le famose quattro mure? Ed il desiderio di potenza nietzscheano, fa o non parte dei più reconditi desideri professionali ed interpersonali? Mi vieni in mente un giovane amico che mi diceva di voler perdere 40 kg in picchi mesi. Lui, adolescentemente mi diceva: "volere è potere"! Ed io, da pretino che improvvisava la presenza di un psicologo in quel turno, cercavo di consolare mio amico dicendo che bastava che lui si sentissi bene e che, alla fine, mica era così grasso al punto di diventar brutto. E lui, insistentemente, ribadiva la sua metà e la tempistica per raggiungerla. Ebbene: mio amico c'è la fatta. Ancora più bello di prima, snello, sportivo ad appena un'anno di quel nostro dialogo. Mi meravigliai! Una famiglia attenta, una nutrizionista ed una grandissima forza di volontà ha fatto si che lui arrivasse a quel traguardo senza farsi del male. La tentazione è pensare che tutto è possibile. Ma non sempre è così!
E questo vale per tutti i campi della ricerca della perfezione: il sesso, il potere, la vita interiore,... I più potenti componenti della nostra ricerca della perfezione. Tranne gli infantili ed i narcisisti, chi non ha mai cercato la performance perfetta con suo partner, a letto, in macchina, per strada, tra le famose quattro mure? Ed il desiderio di potenza nietzscheano, fa o non parte dei più reconditi desideri professionali ed interpersonali? Mi vieni in mente un giovane amico che mi diceva di voler perdere 40 kg in picchi mesi. Lui, adolescentemente mi diceva: "volere è potere"! Ed io, da pretino che improvvisava la presenza di un psicologo in quel turno, cercavo di consolare mio amico dicendo che bastava che lui si sentissi bene e che, alla fine, mica era così grasso al punto di diventar brutto. E lui, insistentemente, ribadiva la sua metà e la tempistica per raggiungerla. Ebbene: mio amico c'è la fatta. Ancora più bello di prima, snello, sportivo ad appena un'anno di quel nostro dialogo. Mi meravigliai! Una famiglia attenta, una nutrizionista ed una grandissima forza di volontà ha fatto si che lui arrivasse a quel traguardo senza farsi del male. La tentazione è pensare che tutto è possibile. Ma non sempre è così!
Dentro di questo mondo onnipotente Sia o tentati a credere che tutto ciò che possiamo fare sembra diventare un tutto ciò ed dobbiamo fare. Ma la corsa diventa spesso, assai inutile perché il cammino può diventare così sinuoso, faticoso che il piacere del traguardo non compensa la fatica del percorso. Diceva Raul Seixas, una rockstar brasiliana, tra l'altro, morto giovanissimo, infelice, solitario e dipendente del alcool e delle droghe: che il raggiungimento delle mete intramondane sono l'oro dello stolto; è questo perché il raggiungimento della metà non desta felicità, ma insoddisfazione.
All'avere, l'essere
Allora comincio a confrontarmi con degli amici che mi dicono: Sai cos'è? Non sono così ambizioso e mi sta bene il poco che ho. Poi, non devo necessariamente aver tutto. Uno di questi amici, sabbia gemente mi diceva: "i miei, di estate, si andavano al mare vicino a casa, e per loro, era la figata estiva. Io, che vivo economicamente meglio di loro, per andare al mare, devo prendere un'aereo ed andare in Kenia, in Messico, o, con te, in Brasile". E magari, mentre l'aereo raggiunge l'altitudine di crociera, guardo sotto, e vedo il mare frequentato dai miei genitori, nell'Alto Lazio. E, infine, c'è il rischio del rientro insoddisfatto, nostalgico".
Qualche giorno dopo, tornando dall'università, mio "lavoro", guardavo ai miei coetanei, tanti, uomini di apparenza invidiabile, moglie perfette, figli perfetti, carriere perfette,... E nella pausa pranzo, mentre mangiavamo al ristorante o in pizzeria, li ritrovavo lì, a lamentarsi, a piangere su di se è sulla vita che facevano, divorati dall'ansia e dai sensi di colpa. Mentalmente mi aggiungevo al loro coro e mi domandavo ad ogni secondo se avevo fatto abbastanza, se non potevo ottimizzare mio tempo, le mie risorse. Comincio ad imparare: troppe cose insieme non si può fare. È indispensabile? Scegliere è tutto!
D'altronde, per esempio, ai tempi dei miei, per fare il pollo arrosto, ci si metteva tutt'una giornata; oggi il pollo arriva in forma di NcNuggetts, perché dobbiamo risparmiare tanto tempo. La tecnologia ci spinge è risparmiare tempo con le cose quotidiane per spreccare, magari, su Watts'app, su Facebbok o su qualcosa del genere.
Da qualche tempo ma questa parte ho riscoperto il piacere di cucinare, di invitare qualche amico a cena, di chiacchierare. Tornando a casa, voglio cogliere le zucchine nel mio orto e cuccinarli condendo con l'olio di oliva ancora fresco, magari, affianco a delle persone che amo, senza il timore della tv, raccontando le fatiche della giornata.
Alla fine, anche se ci mettiamo tanto, ci arrivammo a capire che solo superman e wonder womem - super-homeme e mulher-maravilha - possono far tutto, far troppo; ma loro esistono solo tra i quadretti dei fumetti. Oggi, ci fa' bene cercare la soddisfazione; infatti, soddisfatto viene da "satisfice". Ecco il termo giusto da usare in questa fase della mia - spero, anche della vostra - vita ( da soddisfare + bastare ); un concetto mutuato dall'economia che indica il perseguimento non del risultato ottimale, ma del migliore possibile. Che forse, non è affatto male.
Alla fine, anche se ci mettiamo tanto, ci arrivammo a capire che solo superman e wonder womem - super-homeme e mulher-maravilha - possono far tutto, far troppo; ma loro esistono solo tra i quadretti dei fumetti. Oggi, ci fa' bene cercare la soddisfazione; infatti, soddisfatto viene da "satisfice". Ecco il termo giusto da usare in questa fase della mia - spero, anche della vostra - vita ( da soddisfare + bastare ); un concetto mutuato dall'economia che indica il perseguimento non del risultato ottimale, ma del migliore possibile. Che forse, non è affatto male.
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